giovedì 31 marzo 2011

Assignement 3

Oddio da dove cominciare..ho riletto più volte il testo fornito dal professore per aver più tempo di riflettere e farmi un'idea tutta mia riguardo le argomentazioni trattate. Credo che internet sia stato un grande progresso per l'umanità, non vorrei esagerare nei termini ma credo che abbia portato a tanti vantaggi (come ogni cosa chiaramente ha dei pro ma anche dei contro). Guardando il blog del professore, la prima volta sono rimasta incantata a vedere quante connessioni e quanti puntini piano piano comparivano nell'immagine e quanto più col passare dei giorni questi si unissero fino a formare quasi un gomitolo. Oggigiorno grazie alle reti di connessioni, grazie  ainternet, possiamo tenirci aggiornati, possiamo chattare e scambiando informazioni rapide gratuitamente  (facebook e i suoi messaggi in bacheca hanno sostituito in gran parte l'invio dell'sms). Pensiamo anche solo alle e-mail, basta premere un piccolo tasto invia o inoltra e già tutti i nostri contatti riceveranno il nostro messaggio e potranno fornirci una risposta a breve termine. Possiamo avere anteprime di libri, informazioni su orari dei mezzi senza stare inutilmente dieic ore alla fermata, possiamo addirittura fare acquisti. Possiamo scambiare opinioni, idee, canzoni, immagine con qualsiasi persona al mondo, che si trovi a 5 metri da noi o dall'altra parte del mondo. Credo che questo sia un grande passo sia per quanto riguarda questioni "semplici" che riguardano la nostra vita quotidina (fissare una cena, vedere l'orario di uno spettacolo al cinema) sia per il progresso scientifico e tecnologico, in quanto le informazioni posono essere scambiate molto più velocmente. Come tutte le cose credo che sia l'utilizzo che ne facciamo a renderlo il grande strumento che è.  La mia amica (Elisa Capretti) nel suo post (http://elasblogcinemaedintorni.blogspot.com/2011/03/assignement-3-coltivare-le-connessioni.htmlin)  cui spiega la sua visione sull'argomento ha utilizzato un termine che credo sia perfetto e pertanto glielo rubo ;) : non dobbiamo essere PIGRI, dobbiamo continuare a usare e a apprezzare la bellezza delle "veccchie tradizioni", così come siamo abituati a usare qualsiasi mezzo a nostra disposizione con moderazione, la stessa cosa dobbiamo fare con internet affinchè il lato utile di questo mezzo non si trasformi in ossessione e uso improprio. Mi piace concludere con una frase di un importante musicista americano Frank Zappa che dice: "Il computer non è in grado di trasmettervi il lato emozionale della questione. Può fornirvi la matematica, ma non le sopracciglia."  Spero di non essere stata noiosa e ripetitiva! A presto!!

lunedì 28 marzo 2011

"I miei dipinti sono allegorie, non ritratti" (E.L. Kirchner)


"La pittura è l'arte che rappresenta su di un piano un fenomeno sensibile. Il mezzo della pittura è il colore, come fondo e linea. Il pittore trasforma in opera d'arte la concezione sensibile della sua esperienza. Per mezzo di un continuo esercizio impara ad usare dei suoi mezzi. Non ci sono regole fisse per questo. Le regole epr l'opera singola si formano durante il alvoro, attraverso la personalità del creatore, la maniera della sua tecnica e l'assunto che si propone. Queste regole si possono cogliere nell'opera compiuta, ma mai si può costruire un'opera sulla base di leggi o modelli. La gioia sensibile per il mondo veduto è, fin da principio, l'origine di tutte le arti figurative.
Oggigiorno la fotografia riproduce esattamente l'oggetto. La pittura, da ciò liberata, riprende la sua libertà d'azione. La sublimazione istintiva della forma nell'avvenimento sensibile viene tradotta d'impulso sul piano. L'aiuto tecnico della prospettiva diventa un mezzo di composizione. L'opera d'arte nasce dalla trasposizione totale dell'idea personale nel lavoro." E.L. Kirchner

domenica 20 marzo 2011

"Solo un folle poteva dipingerlo": Edvard Munch

Autoritratto
Edvard Munch è molto vicino dal punto di vista artistico a James Ensor ed è conosciuto come "pittore dell'angoscia". I temi che accompagnano i suoi dipinti sono la passione, la vita, ma in primo luogo la solitudine e la morte. Sicuramente influenzato dalla morte della madre in giovane età edella sorella durante la sua adolescenza, il tema della morte per Munch è un must. Usa colori forti, tra cui il rosso, forse per la presenza costante di sangue nella quotidianetà della sua adolescenza, quando assisteva la sorella malata (pensate che dipingerà "La bambina malata" ben quattro volte!). Un altro pittore angosciato, ma forse esplicitamente meno macabro di Ensor a mio avviso. e che inoltre si rendeva conto di trovarsi in uno stato di confusione se non vogliamo usare il termine follia, non solo per gli avvenimenti accaduti nell'arco della sua giovinezza ma anche per la sua voglia implacabile di rappresentare le sue emozioni, le sue paure, le sue ossessioni, le sue angosce, "rappresentare l'inreappresentabile". Per spiegare le sue tematiche mi sembra indispensabile citare una frase di E. di Stefano che nel suo libro su Munch dice:
"Come Kafka, anche Munch non cessa mai di sentirsi misteriosamente colpevole e perseguitato dai propri spettri. E nei suoi quadri non farà altro che "scrivere" e "riscrivere" la sua vita: un'autobiografia dell'anima per immagini, o meglio un'anatomia delle catastrofi dell'Io, impridente nell'intensità, provocante nei mezzi. Chi guarda sbatte contro quell'ansia e vi riconosce la propria: non vi è dubbio che tra i pittori, Edvard Munch è colui che più di ogni altro, ha saputo dare volto alla psiche moderna"
La Bambina malata




"Senza paura e malattia,
la mia vita sarebbe una barca senza remi. "
Edvard Munch



L'urlo



"Una sera passeggiavo per un sentiero,
da una parte stava la città e sotto di me il fiordo.
Ero stanco e malato.
Mi fermai e guardai al di là del fiordo
- il sole stava tramontando -
le nuvole erano tinte di un rosso sangue.
Sentii un urlo attraversare la natura:
mi sembrò quasi di udirlo.
Dipinsi questo quadro,
dipinsi le nuvole come sangue vero.
I colori stavano urlando."
Edvard Munch

 Vi consiglio inoltre di leggere questo testo scritto da Luca Trabucco di cui vi allego il link :) http://www.psychomedia.it/pm/culture/visarts/munch.htm


venerdì 18 marzo 2011

Assignement 1

Ho deciso di giocare al gioco lanciato dal professore per cui di seguito vi scrivo i link dei feed dei siti che seguo abitudinariamente e dove li potete trovare. Per quanto riguarda il giornale "La repubblica" dovete cliccare sulla scritta in bassodove c'è scritto Rss/Xml e il link dei feed rss è questo http://firenze.repubblica.it/dettaglio/feedRSS/1280286. Seguo spesso anche Focus, se andate in alto a destra troverete scritto Rss e il simbolo 



che li contraddistingue in colore bianco (se ci passate sopra con il cursore diventerà rosso) e vi basterà cliccarvi per trovare la lista di tutti i link di Focus, spesso io consulto quello della foto del giorno il qui link è http://www.focus.it/rss/foto_del_giorno.aspx. Per quanto riguarda il sito del nostro Ateneo, se dopo essere andati sull'homepage di http://www.unifi.it/ scorrete in basso nell'ultima tabella a destra trovete l'Rss, cliccandovi compare la lista dei link, per i servizi agli studenti è il seguente http://www.unifi.it/backend.php?topicid=6, per gli aggiornamenti sulle biblioteche http://www.sba.unifi.it/backend.php mentre per gli aggiornamenti della home il seguente http://www.unifi.it/rss.php. Anche il nostro sito di medicina. Inoltre nel mio blog ho aggiunto come gadget i feed rss del corriere fiorentino in modo di rimanere sempre aggiornati tra la lettura di un post e un altro. Spero di esservi stata utile :)!!!

martedì 15 marzo 2011

Pillole su James Ensor

Iniziamo proprio da uno degli artisti che ai giorni d’oggi indicheremmo con l’appellativo di “pazzo”.
Ensor nasce e muore ad Ostenda (Belgio), dove vive le rivoluzioni storiche verificatesi a cavallo del 1900. Ensor può essere definito un “anarchico” intellettuale, ama la solitudine, non si preoccupa di nient’altro se non di essere solo; lui stesso asserisce “Per essere artisti si deve vivere nascosti”.
Voleva star solo a tal punto che quando un suo amico, Florent Fels, andò a trovarlo, egli lo fece cacciare dal suo servitore in malo modo facendogli recitare tali parole “Impossibile vederlo, sta facendo i suoi bisogni”.
Il suo isolamento contribuisce senza dubbio alle tematiche delle sue opere: fantasie grottesche di maschere e di teschi, scheletri pieni di piume e stracci colorati.
 Ensor rappresenta un mondo pieno di allusioni, di allegorie, di simboli, di contraddizioni e spesso tale mondo è privo di senso. Per fare ciò utilizza un “allucinata astrazione”, un disegno semplice, quasi infantile, andando contro tutti i principi finora utilizzati in arte. Ensor diceva: “La ragione è nemica dell’arte. Gli artisti dominati dalla ragione perdono ogni sentimento, l’istinto potente si affievolisce, l’ispirazione diventa povera, il cuore manca di slancio. Tutte le regole, tutti i canoni dell’arte vomitano la morte.” Voleva andare contro tutto quello che finora era stato portato avanti, sia in ambito artistico che politico. Rappresenta non solo ogni classe sociale ma anche se stesso, pensate che ha dipinto un quadro in cui si è raffigurato morto, come uno scheletro dal quale fuoriescono vermi. Certo non possiamo evitare di giudicarlo “pazzo”, ma allo stesso tempo affascinante! Sono sempre rimasta colpita dalle sue opere, dalla sua introversione e misantropia. E’ intrigante l’associazione tra le figure che rappresentano la morte come gli scheletri, o falsità, come le maschere, e i colori vivaci e sgargianti che ritroviamo nelle sue opere.




Dovremmo sentirci incupiti dalle figure che Ensor rappresenta e invece quel tocco di colore ci anima di uno spirito quasi allegro, facendoci rimanere attoniti davanti a tanta “pazzia” e fermezza nell’esprimere i propri ideali.Ovviamente questa è l’interpretazione di James Ensor che ho dato io, sarò felice di ascoltare le vostre J

Chiarezza

Non è stato semplice scegliere un argomento di cui parlare nel mio blog, tante idee mi sono passate nella testa e nei miei primi post ho voluto esprimere giusto quello che sentivo in quel momento. Finalmente poi sono riuscita a prendere una decisione, il mio blog tratterà delle Avanguardie artistiche del '900 (rifacendomi al titolo del libro scritto da Mario de Micheli). Spero di non annoiarvi troppo e di farvi scoprire in modo semplice, come è successo a me, quanta bellezza e quanto vissuto dell'autore si cela in ogni opera!

domenica 13 marzo 2011

"Ciascuno a Suo modo"

"(...) Chi sei tu? Chi sono io? Tutti quanti, qua? Tu ti chiami Francesco Savio; io Diego Cinci; tu, Prestino. Sappiamo di noi reciprocamente e ciascuno sa di sè qualche piccola certezza d'oggi, che non è quella di ieri, che non sarà quella di domani." [Luigi Pirandello - Ciascuno a Suo modo]

sabato 12 marzo 2011

11 marzo 2011

Nei Blog le persone possono non essere se stesse creando un personaggio fittizio, cercando di nascondersi dietro una maschera, aiutate anche dall'interposizione di uno schermo, oppure possono essere naturali e spontanee permettendo agli altri di far conoscere i propri interessi, sogni, esperienze e le cose che più le colpiscono. Secondo me la cosa affascinante è proprio quella di cercare di capire, leggendo anche un solo post o vedendo una semplice foto, QUANTO DI QUELLA PERSONA VI E' VERAMENTE DENTRO superando qualsiasi maschera.