mercoledì 11 maggio 2011

"Un'opera d'arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell'umano senza preoccuparsi né del buon senso né della logica" GIORGIO DE CHIRICO

Ettore e Andromaca sono i due manichini protagonisti di questa grande opera. L'atmosfera che caratterizza questo dipnto è come conforme alle altre dipinte da De Chirico: c'è un cielo cupo che dà un certo senso di angoscia che sembra quasi sconfitta dai due personaggi si stringono nell'ultimo abbraccio presso le Porte Scee, prima del duello con Achille che porterà alla morte di Ettore.

La caratteristica di De chirico che mi ha particolarmente colpito è quella di riuscire a comunicare emozioni, strazianti se pensiamo alla fine che avrà Ettore e al dolore che provocherà Andromaca per la perdita del marito, con personaggi rappresentati da figure prive di provare emozioni, come i manichini. Una immobilità e freddezza dell'oggetto che viene compleatemente devastata dalla storia, dalla composizione che le dà l'artista e dall'uso di colori caldi e tenui. Dipinto che nonostante la sua apparente geometria riesce a sconvolgere qualsiasi "ordine" o schema emozionale.

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