lunedì 18 aprile 2011

"I don't do Drug, I AM DRUG" SALVADOR DALI'-1° Parte

Lo ammetto sono un pò di parte, vado pazza per Dalì (forse anche per la passione che mia sorella ha per questo artista) per cui cercherò di influenzarvi un pò ;). Pubblicherò più Post e non uno solo come ho fatto per altri artisti. Inoltre nella nostra città fino a Luglio sono esposte alcune delle sue opere giovanili (consiglio a tutti di andarci)!!

 "Dalla più tenera infanzia, ho la viziosa tendenza di considerarmi diverso dai comuni mortali. Anche questo sta per riuscirmi."

"Chi oggigiorno vuole fare carriera deve essere un pò cannibale"

"La gelosia degli altri pittori è stata sempre il termometro del mio successo"

"Invece di rendermi duro, come la vita in realtà aveva progettato, Gala riuscì... a costruirmi un guscio che proteggeva la sensibile nudità del paguro bernardo che vi era insediato, cioè io stesso, sicché, mentre io esternamente acquistavo sempre più l'aspetto di una fortezza, internamente potevo continuare a invecchiare molle, ipermolle. E il giorno in cui decisi di dipingere orologi li dipinsi molli. Accadde una sera in cui mi sentivo stanco e avevo un leggero mal di testa, il che mi succede alquanto raramente. Volevamo andare al cinema con alcuni amici e invece, all'ultimo momento, io decisi di rimanere a casa. Gala però uscì ugualmente mentre io pensavo di andare subito a letto. A completamento della cena avevamo mangiato un Camembert molto forte e, dopo che tutti se ne furono andati, io rimasi ancora a lungo seduto a tavola, a meditare sul problema filosofico della 'ipermollezza' di quel formaggio. Mi alzai, andai nel mio atelier e, com'è mia abitudine, accesi la luce per gettare un ultimo sguardo sul dipinto su cui stavo lavorando. Il quadro rappresentava una vista del paesaggio di Port Lligat. Sapevo che l'atmosfera che mi era riuscito di creare in quel quadro doveva servirmi come sfondo ad un'idea ma non sapevo ancora minimamente quale sarebbe stata. Stavo già per spegnere la luce quando, d'un tratto, 'vidi' la soluzione. Vidi due orologi molli uno dei quali pendeva miserevolmente dal ramo dell'ulivo. Nonostante il mal di testa fosse ora tanto intenso da tormentarmi, preparai febbrilmente la tavolozza e mi misi al lavoro. Quando, due ore dopo, Gala tornò dal cinema, il quadro, che sarebbe diventato uno dei miei più famosi, era terminato."

Quando Dalì era malato disse: "Accendete un po' la televisione voglio sapere come stò"


 "All'età di sei anni io volevo essere un cuoco. A sette volevo essere Napoleone. E la mia ambizione è andata crescendo costantemente fino ad ora"
 
"Ci sono giorni in cui credo che morirò per un overdose di soddisfazione "

"Non avere paura della perfezione, tanto non la raggiungerai mai"


"Onestamente... Non dipingete mai disonestamente"

3 commenti:

  1. Che dire... è il mio IDOLO!.. la sua incommensurabile sicurezza ed autostima lo rendono così sprezzante delle critiche che davvero riesce a dipingere ciò che si sente, senza lasciarsi influenzare da "stupide" paure del tipo "ma alla critica piacerà?".. (anche perchè, non aveva da temere niente in questo senso!..) Sarà che io lo "adoro" in maniera particolare.. ma come si fa a non ammettere che è un genio??? Tutto ciò che egli dipinge, anche la cosa più insensata, è in realtà frutto di un pensiero "febbrile" e "fresco" che trova riscontro in una grande capacità di resa artistica che trasforma ogni sua opera in un capolavoro!.. Detto questo, chiedo scusa per il mio forse eccessivo trasporto, e faccio a te i complimentila scelta e invito tutti a omaggiare DALì!

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  2. Che personaggio!!!
    Quando si dice il sottile limite fra genialità e follia...
    Lo conosco pochissimo,anzi diciamo non lo conosco per niente,ma ora mi hai incuriosito!
    E' bellissima tra l'altro la storia che sta dietro al quadro degli orologi!

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  3. Di fronte a due artisti mi commuovo spesso: Gauguin e Dalì.
    Sento una sorta di sottile connessione con le loro anime, sensibilità, che porta il mio animo a vibrare e a 'sentire' ciò che essi comunicano.
    Rimango senza parole.

    Alexis

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